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Ottobre 2006
Senza Pause nasce un pò per gioco un pò per confrontarci ancora una volta con noi stessi, con una giuria.Ma forse sempre semplicemente perchè ci piace il Cinema.
In concorso per la Scuola Sentieri Selvaggi, Senza Pause risulta fra i vincitori di una borsa di studio.Il tema scelto era "Precarietà nel lavoro e negli affetti".
Il telefono squilla.
Lei risponde.
Parole di un ragazzo, il suo. Lei non riesce a sentire. Sente solo il frastuono di un mondo che gira sempre più veloce. Non ti permette pause.
Quando riprende coscienza sente solo un suono. Tu tu tu tu .
Progetti sparsi. Distanti.
Appoggiati qua e là su una scrivania.
L’unica scrivania. I suoi disegni sono dalle tinte forti e dal tratto pesante. Pensante.
Un altro mondo da costruire senza certezze senza sicurezze. Solo fragili “costruzioni”.
Foto sbiadite, forse rovinate dal tempo e dall’immobilità sociale.
Post-it e annunci sparsi dappertutto in bagno, in cucina, sui vetri, nel cassetto.
Qualcuno anche addosso.
E’ il ricordo della disperazione, dell’ultimo treno. Che forse è gia passato o forse sta per passare.
L’intreccio delle sue speranze sembra vanificato dalla sua stessa mancanza di lucidità e di orientamento.
Trema nei suoi disegni di progetti per case per scuole.Abiti.
Un giorno vorrebbe disegnare la sua di casa.
Linee frenetiche che si rincorrono, luci che si abbassano per poi subito riaccendersi, mixate a campanelli che suonano a gente che arriva che chiede che vuole sapere e a cui non risponde non vuole, non può.
Il telefono squilla.
Risponde.
Parole silenziose forse di una ditta, ma che non riesce a sentire. Sente solo il frastuono di un mondo che gira sempre più veloce. Non ti permette pause.
Quando riprende coscienza sente solo un suono. Tu tu tu tu .
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